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HSUPA: rivoluzione democratica, sostiene Tre

Postato 17 Luglio 2007 da Gti in News

Vincenzo Novari, amministratore delegato di Tre Italia
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Sgranare una ad una le parole che compongono l’acronimo non è scontato che serva a comprenderne il significato: High Speed Uplink Packet Access. In ogni buon conto con HSUPA si definisce quel protocollo di comunicazione dati 3,5G che, affiancato ai più conosciuti standard UMTS/HSDPA, consentirà presto di trasferire file dai dispositivi mobili alla Rete con velocità mai raggiunte prima. Per maturare un’idea realistica basta mettere a confronto le prestazioni della tecnologia esistente, il cui massimo transfer rate in upload si ferma a 384 Kbits, e quelle che a partire da dicembre diventeranno una regola per il gestore telefonico Tre: 1,4 Mbits.
Protocollo Anno Uplink
HSDPA 2007 384 kbits
HSUPA 2007 1,4 Mbits
HSUPA 2008 3,75-5,76 Mbits
Attorno a questi numeri si è sviluppata la conferenza stampa, organizzata proprio da Tre Italia, tenutasi ieri mattina a Roma nella piacevole cornice della “Casa del jazz”. Tra i relatori c’era Paolo Gentiloni, ministro delle Comunicazioni, Vincenzo Novari, amministratore delegato del carrier, e Cesare Avenia, a sua volta amministratore delegato di Ericsson. Durante l’incontro si è parlato molto di aspetti tecnici e delle concrete prospettive a breve e medio termine (le data card HSUPA per notebook arriveranno entro Natale, i terminali compatibili soltanto nel 2008). Gli approfondimenti, c’è da dire per fortuna, sono stati accompagnati da alcune interessanti prove sul campo. Ad esempio due copie di un breve filmato sono state contemporaneamente inviate ad un server FTP (curioso: i tecnici usavano nell’esperimento il client open source FileZilla); bene: con la neonata tecnologia sono stati sufficienti pochi secondi per portare a termine la trasmissione del file, che con le attuali soluzioni avrebbe (ed ha) richiesto svariati minuti.

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Ma più dell’HSUPA è stato il suo futuribile portato, lo stesso che ha spinto l’organizzazione a scegliere un tema ardito come “La banda larga mobile diventa democratica”, a tenere banco in specie nel breve intervento del rappresentante di Governo. Espressioni come “citizen journalism”, “macchina di libertà” e “informazione diretta” sono state usate senza riserve per significare le potenzialità che, salvo tariffe proibitive, reale fruibilità tecnica e paventate degenerazioni, il sistema di fatto può esprimere. Novari sostiene che in tutto il Mondo nel 2012 saranno almeno un miliardo le persone collegate al Web in mobilità attraverso il proprio telefonino (un miliardo e duecentomila, afferma più ottimisticamente Ericsson per bocca di Avenia). Grazie alla possibilità di riversare sulla Rete in pochi secondi foto e video, e di raccontare così istantaneamente la realtà (“informazione diretta”), ciascuna persona, sia essa operaio avvocato o ingegnere, potrà prestarsi come cronista di eventi ai quali avrà modo di assistere o dei quali sarà protagonista (“citizen journalist”). Dunque l’informazione, ancor più immediatamente di quanto già avviene nel cosiddetto Web 2.0, si fa interattiva e partecipata. Tanto da diventare appunto, secondo Tre Italia, persino “democratica”.


Il giardino della Casa del jazz.

Quanto ci sia di realistico in questa visione è forse presto per dirlo e, per quanto sia legittimo sfrenare l’immaginazione per esigenze di marketing, il paragone fatto nel corso dei lavori tra l’importanza del nuovo sistema e la genialata di Guttenberg non ha che da apparire come una forzatura piuttosto colorita. Ma quando e se nel 2008 l’HSUPA potrà davvero consentire alla gente di testimoniare al Mondo le proprie esperienze, con un tempismo giornalistico che va alla straordinaria velocità di 5,76 Mbit al secondo, in piena mobilità e attraverso un semplice cellulare, allora in effetti qualche sostanziale evoluzione nei costumi di lettori e cronisti, capaci spontaneamente di alternarsi di ruolo in funzione delle contingenze, potrà verificarsi. E se tutti saranno lettori, e tutti giornalisti, va da se che potrà persino succedere che sarà la notizia a raggiungere chi la racconta e non, come è sempre stato salvo qualche fortunata o sfortunata casualità, il contrario. Un’eventualità del genere, confessiamolo, non può che definirsi affascinante.

Fonte: SoloPalmari.

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Autore

Gti



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