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Introduzione a palmari e GPS

Postato 5 Giugno 2004 da Guido in Le Recensioni

E’ ormai chiaro a tutti. Il 2004 è l’anno dei GPS. Dopo anni in cui l’accoppiata palmare – GPS era riservata a una ristretta cerchia di appasssionati ipertecnoloigici, in questi ultimi mesi sta diventando un fenomeno di massa. Praticamente tutti i produttori di palmare offrono soluzioni combinate palmare + software + ricevitore GPS; il numero di produttori di software del settore é cresciuto e gli sviluppatori stanno offrendo versioni aggiornate dei propri programmi; le riviste, del settore e non, si interessano al fenomeno. Ovviamente abbiamo anche una grande diversità di prezzi.

Ovvio che in questa situazione per l’utente normale sia diventato difficile capire cosa si può ottenere da un GPS e cosa scegliere. Proprio per questo motivo, in Solopalmari.com abbiamo deciso di dedicare un po’ di attenzione al rapporto fra GPS e palmari. E, prima di partire con le prove (su strada, é proprio il caso di dirlo), vogliamo iniziare con una breve introduzione, volutamente generale, al mondo del GPS.



GPS: che cosa é? – GPS è l’acronomimo di Global Positioning System, e indica un sistema in grado di fornire la posizione esatta in qualunque punto del globo terrestre. Le tecnologie GPS sono nate inizialmente per scopi militari, con l’obiettivo di fornire uno strumento per il posizionamento delle truppe e  dei carri armati, nonchè per divenire un sistema di guida avanzato per i missili “intelligenti”, in grado di colpire gli obiettivi partendo da centinaia di chilometri di distanza.

Dal punto di vista tecnologico, un sistema GPS è sostanzialmente costituito da un ricevitore a terra (nel nostro caso proprio Navman GPS) che comunica con una serie di satelliti che orbitano sopra la nostra testa; mediante opportune triangolazioni con i satelliti, il ricevitore è in grado di calcolare la posizione esatta in cui lo strumento si trova. Fino a pochi anni fa il segnale dei satelliti GPS era visibile da qualunque ricevitore, ma conteneva un piccolo codice di errore; solo chi era a conoscenza del codice di errore era in grado di avere la posizione esatta, negli altri casi (sostanzialmente gli usi civili) si aveva un errore nel posizionamento, che non ne rendeva possibile usi altamente professionali. L’amministrazione di Bill Clinton ha invece deciso di eliminare questo errore, aprendo di fatto infinite applicazioni della tecnologia GPS anche a settori non militari (ingegneria, agricoltura ecc.) e a strumenti come Navman GPS.

A chi è interessato a saperne di più sul sistema GPS suggerisco link qui e qui.

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A cosa serve un GPS – Grazie ad un GPS si può conoscere istantaneamente la propria posizione sulla terra. A partire da questa semplice funzione, possiamo avere una molteplicità di utilizzi. L’applicazione più comune consiste nel montare una soluzione GPS su un’automomobile:; in questo caso può fornire informazioni su velocità di spostamento e direzione, ma, soprattutto, collegato opportunamente ad una cartografia e ad un software, può diventare uno strumento di navigazione, che ci guida verso la destinazione prescelta. Al di là della soluzione ‘automobilistica’, un GPS può diventare essere usato da chi fa escursioni in montagna (e vuole avere uno strumento per calcolare la distanza percorsa o per non perdersi) o da chi va in barca (e lo può usare come bussola elettronica).

Soluzione dedicata o palmare + GPS? – Chi vuole dotarsi di una soluzione GPS, ha davanti a sé due strade: dotarsi di un palmare e degli accessori per farlo diventare amche un GPS, oppure acquistare una soluzione GPS dedicata. La scelta non é semplicissima, e richiede un po’ di attenzione. Una soluzione dedicata (quindi un apparato che fa solo da GPS) può andare bene per chi vuole spendere poco (ad esempio per un apparato da usare occasionalmente per escursionismo) o per chi vuole spendere tanto (ad esempio per una soluzione professionale da montare su un autobus). La soluzione mista (palmare + GPS) va invece bene per la maggior parte dei casi, ed é ovviamente consigliata a chi ha già un palmare.

Da notare che il diffondersi delle soluzioni basate su palmare (con il conseguente perfezionamento delle tecnologie utilizzate e con l’abbassamento dei prezzi) sta piano piano rendendo più interessante quest’ultima soluzione. Che comunque ha delle limitazioni, che vedremo più avanti.

Per l’automobile: palmare o navigatore interno? – In Europa vi sono milioni di automobile equipaggiate di un proprio navigatore satellitare. Si tratta di una soluzione tecnologica strombazzata dalle case automobilistiche, funzionalmente equivalente a un GPS + palmare. Quando preferire una soluzione o l’altra?

Un navigatore fisso è, appunto, fisso: solitamente si integra benissimo con la macchina, ma, se questa viene venduta, può essere difficilmente estratto e messo su un altro modello. Un palmare, invece, é di per sé stesso, mobile, anche se spesso sa, in qualche modo, di posticcio. Inoltre un navigatore per auto é considerato un optional di alto livello, e in genere assai costoso. Un sistema basato su palmare é invece elettronica di consumo, con prezzi che tendono a scendere.

Infine, un navigatore su palmare può essere montato su qualunque automobile (anche su una vecchia 500!) e non solo su una Mercedes superaccessoriata!

OK, prendo un palmare. Ma quale? – Sia ben chiato, non ci vogliamo qui dilungare in consigli su modelli specifici. Per queste cose c’é tempo, continuate a seguirci in Solopalmari.com. Qui vogliamo solo indicarvi alcune linee guida da telere in considerazione.
Un sistema GPS basato su palmare è costituito da tre elementi (anche se non necessariamente tre pezzi):

  • il palmare;
  • il ricevitore GPS;
  • il software.

Alcuni produttori (ad esempio Garmin iQue 3600) propongono una soluzione monoblocco, in cui il palmare ha anche il ricevitore. In altri casi, invece, i due elementi sono separati.

Per il palmare, é essenziale che possa montare una scheda di memoria esterna, su cui registrare le cartografie (che occupano decine di Megabyte). E’ necessario inoltre che si possa collegare al ricevitore. Infine, è importante disporre di un supporto su cui montare il palmare.

I ricevitori sono essenzialmente delle antenne, che captano il segnale dal satellite e lo inviano il segnale GPS al palmare. Ne esistono di vari tipi, anche se quelli che vanno per la maggiore sono di tipo Bluetooth: si tratta di scatolette, della dimensione di un pacchetto di sigarette, che hanno al loro interno un antennina e un apparato Bluetooth che invia i segnali ricevuti dal satellite al palmare; ovvio che, in questo caso, anche il palmare deve essere dotato di Bluetooth.

Il software – L’ultimo componente é il software. Ne esistono di vario tipo, e la scelta, anche qui, non é facile. In particolare vanno considerati due aspetti:

  • il database cartografico;
  • il motore di navigazione vero e proprio;
  • le funzionsalità aggiuntive.

Del database cartografico parleremo più avanti. Il motore di navigazione è invece la sezione del programma che si occupa di trovare il migliore itinerario e di inviarlo al conducente del veicolo. In pratica l’utente indica un punto di partenza e un punto di arrivo, e il programma calcola tutto l’itinerario e lo visualizza sul palmare.

E’ importante che sia veloce, che sappia tenere la rotta e sia in grado di ricalcolare rapidamente l’itinerario nel caso che il conducente decida di fare una strada alternativa rispetto a quella suggerita. Ma è soprattutto sulle funzionalità aggiuntive che si gioca la partita.

Le funzionalità aggiuntive – In un settore informatico tutto sommato giovane, i produttori di software si stanno sbizzarrendo a proporre soluzioni originali e innovative a contorno della semplice funzione di gioda verso l’itinerario. Eccone alcune:

  • visione in 3D della cartina con l’itinerario suggerito, di più agevole lettura rispetto alla cartina normale (vista dall’alto);
  • visione notturna, in cui la via da seguire è visualizzata con colori adatti alla visione in un abitacolo scuro;
  • scelta di itinerari alternativi rispetto a quello selezionato;
  • esclusione di alcune zone (se ad esempio non voglio passare da un’isola pedonale o da una via che solitamente é molto trafficata)
  • scelta o esclusione dell’autostrada;
  • possibilità di avere database cartografici personalizzati (se viaggiamo sempre in Piemonte, non ci interessa caricare sul palmare tutta la cartografia italiana, isole comprese, ma solo quella della nostra regione).

Come funziona una sessione GPS – La nostra sessione GPS comincia a casa: oltre a installare il programma, bisogna essere sicuri di avere sulla scheda di memoria la cartografia che copra l’itinerario che vogliamo perocrrere. Se tutto é a posto, ci possiamo mettere al volante.

Colleghiamo il ricevitore GPS al palmare, e verifichiamo che tutto sia a posto. Possiamo poi inserire l’itinerario, anche solo indicando l’indirizzo verso cui siamo diretti (il punto di partenza viene preso direttamente dal GPS). Da notare che molti programmi consentono anche di gestire dei punti di interesse (ad esempio aeroporti, stazioni, supermercati) che possono essere cercati senza conoscerne l’indirizzo; se quindi ci si dà appuntamento al Coin di S. Giovanni, si può provare a cercare questo punto sul navigatore.

Definito l’itinerario, possiamo accendere il motore e partire: una voce (solitamente femminile, in italiano) ci indicherà dove svoltare, fra quanti metri, quale strada seguire. Sul display del palmare, invece, viene mostrato l’itinerario.

Qualche accortezza – Seguire le indicazioni di un navigatore GPS è un’esperienza molto piacevole: il sistema sa sempre dove siamo, a che velocità andiamo, quanto manca al prossimo incrocio o all’arrivo. E’ necessaria però qualche accortezza: la prima è di concentrarsi sulla guida, evitando di guardare la mole di informazioni che appare sul display del palmare, a meno che non sia strettamente necessario. La seconda riguarda invece lo stato della batteria: ricevitore GPS e palmare tendono a scaricarsi rapidamente e, se si prevede un viaggio lungo, bisogna dotarsi di caricabatterie.

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Un GPS per auto é meglio di un esperto umano? – Formuliamo bene la domanda: un GPS-palmare é in grado di guidarmi meglio alla meta di un accompagnatore umano? La risposta è, in tutta onestà, no. Se conoscete bene la città in cui abitate, non avete bisogno di un GPS. E se provate ad usare un GPS per verificare se vi dà il percorso che usate abitualmente da anni, potrete trovare alcune piccole, o significative, differenze. Un GPS non sa che, ad esempio, in quell’incrocio c’é un semaforo che alle 9 del mattino é intasato; così come non sa che per evitarlo si può fare una scorciatoia. Insomma, un GPS non ha in sé tutta l’esperienza di un vero autista.

Cià non toglie, però, che un GPS è utilissimo se si va in una zona della città sconosciuta, o se si cerca una stradina poco nota, o se si guida verso un agriturismo in aperta campagna. In questi casi, in cui non si conosce la zona in cui si sta andando, disporre di un GPS fa risparmiare parecchio tempo.

Ci sono poi alcuni casi un cui il GPS può essere messo in difficoltà. Se si è su una strada con una strada parallela (ad esempio un viale con controviale) il sistema può essere in difficoltà a capire su quale delle strade siamo, e può darci dei consigli errati. Parimenti, se siamo su una rotonda, può non consigliarci per tempo l’uscita da prendere. In entrambi i casi, però, poco male: se prendiamo la strada sbagliata, il sistema ci indica rapidamente come ritornare sulla retta via.

Altri problemi derivano invece dalla cartografia e dalla presenza di eventuali ostacoli. Vediamoli.

La qualità della cartografia – Come dicevamo in precedenza, un sistema GPS si basa su un database cartografico. Si tratta di un normale database, che, invece di contenere solo numeri e testi, contiene anche informazioni geografiche.

Questi database vengono costruiti da pochi grandi produttori a livello mondiale (in particolare Navteq e TeleAtlas), grazie a procedure sofisticate e costose. In pratica si ricostruisce la cartografia di un territorio a partire da foto aere (che vengono opportunamente digitalizzate) e a sopralluoghi in campo, grazie ai quali si ricostruisce la toponomastica e addirittura il posizionamento dei numeri civici di una strada. I produttori di queste cartografie di base provvedono poi a venderle alle software-house che sviluppano soluzioni GPS per palmari.

Ci possono essere sostanzialmente tre problemi con le cartografie:

  • é possibile che una certa zona non sia stata digitalizzata, e non sia pertanto per nulla coperta e utilizzabile dal software GPS. I produttori di cartografia hanno infatto iniziato il loro lavoro certosino di predisposizione delle carte cominciando dalle grandi città o da alcune zone più densamente popolate; le prime cartografie digitali contenevano pertanto solo Roma e Milano o poco altro; con il passare degli anni é andato aumentando il livello di copertura (anche se si avevano buchi vistosi al Sud). Navteq, ad esempio, che già dispone di un eccellente livello di copertura del territorio italiano, ha intenzione di digitalizzare tutto il paese, fino alle stradine più minute, entro il 2005;
  • é possibile che una strada sia stata modificata (ad esempio un senso unico) dal momento in cui la società (ad es. Navteq) vende il database cartografico alla software-house (ad es. Tom Tom) che fa il programma GPS, fino a che il prodotto finale arriva sugli scaffali di un negozio;
  • é possibile che chi ha creato la cartografia abbia commesso un errore.

Per questi ultimi due casi Navteq ha predisposto un servizio per la segnalazione di errori.

Il cielo sopra la testa – Un altro problema che si può incontrare nell’uso dei sistemi GPS é legato alla necessità di vedere i satelliti. Innanzitutto il ricevitore GPS, come visto in precedenza, deve essere posizionato nel veicolo in modo opportuno. Se si percorre una via stretta, o con edifici molto alti, è possibile che il ricevitore non sia in grado di ricevere il segnale dai satelliti, e, pertanto, non può rilevare la propria posizione. Altrettanto avviene se il veicolo è in un garage o sta percorrendo un viale alberato.

Conclusioni – Nessuna conclusione, per il momento. Iniziamo da qui e da oggi il viaggio nel mondo dei navigatori GPS. A tutti chiediamo consigli su come eventualmente migliorare questa pagina introduttiva, inviando commenti all’indirizzo solopalmari@solopalmari.com.

Buona navigazione!

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Autore

Guido

Appassionato di tecnologia e smartphone.


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