Microsoft Kin, e quel ritardo di 15 minuti
Microsoft Kin promette di tenere costantemente aggiornati i social network. Ma non in tempo reale.
Microsoft Kin, tanto il One che il Two, si basano su di un profilo di utilizzo estremamente preciso, come direbbero gli esperti di marketing “targetizzato“. Si rivolgono, per farla davvero semplice, a chi faccia della condivisione tramite Facebook o Twitter o altri social network e piattaforme di micro-blogging una delle principali ragioni per possedere uno smartphone avanzato. Ma i Microsoft Kin hanno un “ma”.
Pare che i neonati dispositivi siano sì capaci di sincronizzare con gran frequenza lo “status”, tanto quello personale quanto quello degli amici, ma non in tempo reale. Anzi, il contrario: il server Microsoft che fa da ponte tra l’utente ed i portali destinati allo “sharing” effettua un “ping” soltanto ogni 15 minuti. Vale a dire che ogni messaggio lanciato dal Kin One o dal Kin Two viene visualizzato online dopo un quarto d’ora. Stessa sorte tocca al “cosa succede” di Twitter o alle foto caricate dopo averle scattate con la camera, o ai video.
Microsoft sostiene che la scelta è obbligata, e che solo in questo modo può essere ridotta la quantità di traffico dati da consumare per essere always online, e preservata la durata delle batterie. E afferma che tutto sommato il tempo previsto per la sincronizzazione è accettabile per i possessori dei Kin One e Two. Ma è fuori di dubbio che Microsoft da qualche tempo, ed in specie da quando ha lanciato il suo controverso Windows Phone 7, è indirizzata verso scelte non immediatamente comprensibili.