Navigatori GPS: cosa succede quando sbagliano?
Il Corriere della Sera online dedica un intero servizio ai navigatori GPS, prendendo spunto da un errore nella cartografia di un sistema satellitare diffuso in Inghilterra (non vengono citati marca e modello) che riporta una svolta sbagliata: invece di imboccare una strada, si entra direttamente in un fiume. Il corso fluviale è l’Avon e il villaggio (i cui abitanti pare siano ormai abituati alle automobili in acqua) ha l’opportuno nome di Brook End, letteralmente ‘fine del ruscello’.

L’articolo è gustoso, e merita di essere letto. Il giornalista non ha fra l’altro menzionato una ricerca della società assicurativa Priviledge, che ha dimostrato, dati alla mano, che i sistemi GPS tendono a distrarre i guidatori, e possono provocare un numero di incidenti maggiori rispetto a chi non li usa.
Per quella che è la nostra esperienza, ci sono casi reali in cui i GPS si dimostrano poco utili o addirittura ottusi. Per contro il navigatore è fondamentale se si entra in una citta o in quartiere sconosciuto: con un buon software non c’è alcuna possibilità di perdersi
Siamo curiosi però di sapere se esistono casi simili a quello di Brook End: casi, cioè, in cui i progrmmi sbagliano, o si dimostrano poco affidabili: strade inesistenti, viali sconosciuti o, addirittura, corsi… d’acqua.
Fonte: Corriere della Sera